Il tutto cominciò una sera a casa di Bobo, quando io, Lucy, Bobo e Lory prendemmo la decisione che era giunto il momento di prenderci una piccola pausa (una settimanina) dal lavoro e andare da qualche parte per svagarci un poco e ricaricare le batterie….
Mentre si parlava e si proponevano varie mete, si scrutava sui siti internet per trovare offerte allettanti e si sfoglavano innumerevoli cataloghi in cerca di qualche immagine che catturasse la nostra attenzione, “il comandante” (Bobo) trovò finalmente la meta:……JAMAICA!!
Deciso successivamente il giorno della partenza (il 18 di giugno) e chiesto ai rispettivi datori di lavoro le ferie necessarie, non rimaneva altro che fare il countdown (non ci crederete, ma Bobo lo mise sul suo PC ed ogni tanto ci aggiornava sul numero dei giorni che mancavano alla fatidica data).
I giorni non passavano mai, tranne quelli dell’ultima settimana in cui siam stati impegnati a fare incetta di ogni genere di farmaco (un ringraziamento speciale al personale delle farmacie per la pazienza dimostrata nei nostri confronti… ahahah) e a decidere cosa mettere in valigia considerando che ci avevano consigliato di non portare vestiti troppo eleganti e soprattutto NIENTE SCARPE CON I TACCHI (per le donne ovviamente).
Finalmente il giorno della partenza arrivò, per fortuna il decollo del volo era fissato ad un orario umano per cui potemmo dormire tutti almeno fino alle 6:00.
Dovendo fare io da tassista, fui il primo, presumo, ad alzarmi, una rapida doccia per completare le operazioni di risveglio e poi via a recuperare il resto dei miei compagni di viaggio.
Controllate le check-list e dopo esserci farmati per la giusta colazione partimmo alla volta dell’aereoporto di Malpensa dove con un po’ di coda facemmo il check-in, imbarcammo le valige e noi stessi in aereo (ovviamente non assieme) e finalmente decollammo.
La prima tratta (Malpensa – La Romana) di 9,5 ore passò abbastanza velocemente tra due film, un lauto pasto, quattro chiacchiere, e le immancabili passeggiate lungo i corridoi dell’aereo giusto per sgranchire le articolazioni inferiori.
A La Romana (Repubblica Dominicana), visto che ci facevano scendere per un’oretta, mentre Bobo gironzolava per l’aereoporto, io Lucy e Lory ne approfittammo per berci un buon caffè e fumarci una (forse qualcuna di più) sigaretta e “goderci” il clima caldo-umido tipico delle zone caraibiche, giusto come piccola anticipazione di quello che avremmo trovato da lì a 2/3 ore.
Terminate le operazioni di pulizia dell’aereomobile ed imbarcate le persone che come noi andavano in Jamaica con l’aggiunta di quelle (ABBRONZATISSIME) che rientravano in Italia dalla vacanza a Santo Domingo, si riparte per Montego Bay, destinazione finale del nostro volo.
Diario dalla terra di Bob (parte 1 – la partenza)
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